Ubiale Clanezzo

Un giorno decidiamo di fare un giro alle Cornelle, in provincia di Bergamo, uno dei parchi faunistici più importanti della Lombardia.

Molto interessante e ben organizzato, ma di fatto uno Zoo.Ma non è questo il tema di questo post!

Finita la visita, dalle 14 alle 16.30 circa, ci troviamo in zona e decidiamo di fare un salto al Binario e ¾, noto pub a Mapello, dedicato ad Harry Potter.Che però apre alle 19.00, cerchiamo quindi un borgo o un paesaggio caratteristico della zona.

Ci imbattiamo quindi in un paese lungo il fiume Brembo, all’imbocco della Val Brembana e sulla direttiva per la Valle Imagna, il cui nome già evoca antichi retaggi romanici: Ubiale Clanezzo.

Cito da Wikipedia:

Con la fine dell’impero romano il territorio vide un periodo di scarsa antropizzazione, almeno fino all’arrivo dei Franchiche, istituendo il Sacro Romano Impero, diedero vita al feudalesimo.

Inizialmente assegnate al Vescovo di Bergamo, queste terre cominciarono ad essere teatro degli scontri tra guelfi e ghibellini, tanto che in tutta la zona sorsero castelli e fortificazioni, tra cui spicca come imponenza ed importanza il castello di Clanezzo: di proprietà della famiglia ghibellina dei Dalmasano, che vide tra i suoi esponenti Beltramo e Unguerrando, fu al centro dei principali eventi che riguardarono le contrade limitrofe.

Su di esso cominciarono a circolare numerose leggende nonché ad addensarsi un alone di mistero, vista l’inaccessibilità del luogo e la terribile fama di cui godevano i proprietari.

Nel corso del XIV secolo numerosi furono gli scontri che riguardarono il borgo che, legato al vicino Brembilla, combatté a lungo contro gli abitanti della valle Imagna, schierati con la fazione guelfa, causando devastazioni territoriali e numerose perdite umane.

La situazione ritornò alla tranquillità a partire dall’inizio del XV secoloquando, unitamente al resto della provincia bergamasca, venne posto sotto il dominio della Repubblica di Venezia, la quale emanò una serie di provvedimenti volti a migliorare la situazione sociale ed economica. La Serenissima ordinò la distruzione del castello della famiglia Dalmasano, rea di essersi opposta all’arrivo dei veneti, ma diede anche notevole impulso alla basse valle Brembana creando la via Priula, strada che, attraversando l’intera valle, collegava il capoluogo orobico con i territori del canton Grigioni.

Questa diede grande impulso ai borghi di Clanezzo ed Ubiale che, nonostante la strada passasse sull’opposto versante della valle in località Sedrina, poterono migliorare i trasporti ed i commerci.

Interessante il fatto che siano ancora presenti il castello (ora location per ricevimenti) il porto e la dogana, nonché il ponte di Attone, bellissimo esempio di architettura che permetteva il superamento del torrente Imagna collegando Clanezzo con Almenno.

Il borgo si raggiunge seguendo le indicazioni dopo Almenno San Salvatore:

Si può parcheggiare prima o dopo il ponte, la vista sulla valle sottostante e il fiume e di per sé affascinante e con una breve passeggiata si raggiunge la Dogana, il ponte di Attone, il porto e una sorta di ponte simil tibetano che è divertente attaraversare, a partire dall’indicazione: “Vietato Dondolarsi” !

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Sì, infatti il ponte dondola già di suo, se poi ci sono altre persone ad attraversarlo ancora di più!

L’attraversamento è comunque sicuro e porta sull’altra sponda dove troviamo un bella passeggiata ed una spiaggia di sassi sul fiume Brembo.

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In definitiva è una passeggiata poco impegnativa e piacevole, sicuramente da tener presente quando si è in zona!