L’alsazia, quella vera
Spesso si pensa all’Alsazia come al paese del Natale: Strasburgo, Colmar sono effettivamente tra i posti più magici per questo periodo dell’anno.
L’appellativo è meritatissimo ma noi abbiamo vissuto anche un’altra cosa.Quella che, personalmente, preferisco in assoluto.
Per una serie di circostanze ci siamo trovati, per un periodo della nostra vita, a gestire un bed & breakfast.Un posto meraviglioso, dove abbiamo conosciuto persone provenienti da tutto il mondo.
Tra questi, una coppia di simpatici alsaziani, amanti del buon vino e soprattutto della buona vita.
Siamo diventati molto amici e abbiamo passato piacevoli serate estive a conversare dei temi più disparati.Sono venuti a trovarci nel nostro B & B per tre anni consecutivi.Anche quando non gestivamo più la struttura.Ci siamo ripromessi più volte di andarli a trovare a nostra volta ma, per un motivo o per l’altro non è stato mai possibile.
Fouchy, Lalaye, Villè
Finalmente quest’anno siamo riusciti ad andarli a trovare nel loro paesino sperduto tra le colline alsaziane.Ed è stata un’esperienza unica ed indimenticabile.
La loro ospitalità è stata fuori dal comune e ha compensato ampiamente il fatto di essere effettivamente in un paesino al centro di una valle dove il minimo servizio era ad almeno 3 Km di distanza!
Abbiamo potuto assaporare la vera vita rurale, dove il cibo proviene dal proprio orto oppure dagli allevamenti o le coltivazioni dei vicini.
Dove le persone si salutano tutte educatamente e non serve molto di più per vivere.Una casa dove letteralmente le pareti sono ricoperte di libri e il nostro amico Jean-Paul,ormai in pensione, trascorre la maggior parte del tempo a leggere, intervallando con qualche lunga passeggiata.
Dove lo speck si va a a comprare direttamente dall’amica che lo affumica e il lavoro è direttamente sulla terra oppure nel vicino paese.La nostra amica Henriette è psicologa e si occupa di assistenza agli anziani ed altre attività collaterali che forniscono il minimo necessario.Le esigenze sono strettamente correlate ad una vita equilibrata in un posto a stretto contatto con la natura e questo garantisce ai nostri amici la giusta serenità.
La notte di capodanno la trascorriamo con un’ottima cena, preparata con l’agnello locale, il festeggiamento nella piccola piazza con i pochi vicini e infine improvvisando una discoteca in cucina al ritmo de: “les vestiges du chaos” di Cristophe!
Nel pomeriggio facciamo una lunga passeggiata verso la “Rocher de Notre-Dame” dalla quale si gode di una vista sui paesi di Fouchy e Lalaye.La nostra amica ci spiega qualche simpatico aneddoto sulla storia della rocca e durante il ritorno passiamo a trovare altri amici che ci ospitano con altrattanta accoglienza.
Apprezziamo l’usanza, logicamente corretta, di togliersi le scarpe quando si entra in casa di qualcuno e così ci troviamo a piedi scalzi in casa di ‘sconosciuti’ a bere caffè e discutere di usi e costumi locali.Questo posto è veramente incredibile nella sua semplicità e nel ritorno incontriamo un amico di Henriette che intaglia nel legno loghi e ritratti di gruppi rock! Ci mostra la sua ‘galleria’ e ne compriamo uno per nostra figlia.La sua storia è affascinante ed è di quelle che fanno capire tutte le situazioni che si possono presentare nella vita.Forse questo viaggio è stato proprio questo: senza eccessi, senza panorami mozzafiato(in fondo quelli li ho anche a pochi chilometri da casa!), senza supermercati o locali sotto casa.L’essenzialità senza privazioni.
Passiamo tre giorni dai nostri amici, durante i quali visitiamo Colmar, la troviamo bellissima ma troppo caotica in questo periodo per godercela al meglio, ci ripromettiamo di visitarla in primavera e, il primo gennaio, in vista della partenza, decidiamo di salutarli e trascorrere l’ultima notte a Strasburgo per poterla visitare prima di partire.
Strasburgo
I nostri amici, molto gentilmente, si offrono di fornirci una sistemazione gratuita presso i loro contatti in città ma decliniamo per non appesantirli e gestire meglio il nostro tempo nell’ultima giornata in Alsazia.
Facciamo una scelta azzeccata e prenotiamo via booking un hotel economico a pochi passi dalla stazione e dal centro.
Uscendo dalla stazione (Gare) centrale di Strasbourg è sufficiente procedere dritti per circa 300 metri per raggiungere l’hotel Victoria.Pulito, comodo, con reception aperta 24H e con una citazione d’ispirazione per ogni stanza!
Da lì è comodissimo raggiungere la piazza del municipio, la cattedrale, il quartiere Petite France e tutto il meglio che Strasburgo ha da offrire.
Il Reno attraversa la città e in certi angoli regala punti di vista ed atmosfere suggestive.
Sotto l’albergo c’è un pub molto particolare “La Perestroika”, dove spesso fanno concerti dal vivo, i gestori sono molto socievoli ed è facile trovare qualcuno con cui intrattenere interessanti conversazioni.
Diversamente è possibile mettersi su un tavolino, come ho visto fare a un ragazzo, probabilmente un programmatore, e lavorare bevendo una birra in tranquillità!
Il giorno dopo mi sveglio molto presto per portare una colazione alle ragazze (la mia compagna e mia figlia) e vedo una cosa che mi lascia uno splendido ricordo di questa città: Una signora/ragazza di circa 35 anni in tailleur che va al lavoro in monopattino!
Come non amare questa regione della Francia? 🙂