Ritorno a Torino
Sono particolarmente legato a questa città, sia a livello lavorativo che dal punto di vista affettivo.L’autostrada A4 ha segnato un periodo particolarmente bello ed entusiasmante della mia vita.
Rimane sempre un posto che, pur nella sua logica squadrata, ho sempre ritenuto un pò magico.
Quando ci ‘vivevo’ non mi piaceva particolarmente.La confrontavo sempre con la brianza collinare rappresentata da case non troppo alte e diversi spazi verdi, laghi e laghetti.
A Torino ho avuto uno degli amori più importanti della mia vita ed è sempre da qui che ho iniziato ‘seriamente’ la mia carriera lavorativa.Quindi mi sento comunque in debito con questa città e le persone speciali che vi ho conosciuto.
Questo viaggetto è un’occasione per rivisitare il museo egizio con mia figlia, che ha appena scoperto gli egizi e ne è affascinata, e per ritrovare, con piacere,queste persone.
Troviamo un albergo in una zona che non avevo ancora approfondito della città, vicino al parco del Valentino(Hotel Villa Savoia), e scopriamo un borgo medioevale (che non lo è veramente) che non avevo mai notato.
Il borgo mediovale è stato creato in occasione di un esposizione internazionale verso la fine del 1800 per poi essere dismesso.
Come per la torre Eiffel poi è rimasto ed è un bel posto lungo il pò per fare una passeggiata e avere un assaggio caratteristico delle strutture ispirate alle architetture medioevali del piemonte e della val d’aosta.
Sorgendo lungo il Po e avendo noi la fortuna di fare una passeggiata in una bella giornata soleggiata, che anticipa la primavera, si apprezza anche la bellezza di un parco verde che costeggia un fiume importante che attraversa la città.
Qui i bambini trovano delle piccole spiaggette dove immaginare di essere al mare e giocare con la sabbia riportata.
I nostri amici ci avevano accolto la sera prima nella zona di San Salvario diventata, dal tempo della mia assenza, il punto focale della movida torinese.
Il ristorante (Lo Spaccio Alimentare,Via Belfiore 24,Torino) è dotato di un atmosfera calda e le pietanze servite sono di qualità eccellente.La convivialità, scaldata dal buon vino, si estende fino alla prima nottata ed è un turbinio di ricordi, nuove scoperte e buone sensazioni.
Prima della visita al museo ci troviamo in una friggitoria gettonatissima e dalla qualità indiscutibile (Sciamadda street food,Via Maria Vittoria 32,Torino), il tempo degli ultimi saluti, la visita alla piazza adiacente al museo con un caffè da Pepino e siamo pronti per il museo egizio.
Nostra figlia è estremamente affascinata, anche se trovo che le audioguide distraggano un pò troppo, soprattutto me che preferisco approfondire, leggendo, i testi sulle singole teche piuttosto che ascoltare l’audio raccontato.
Il museo egizio, il secondo per importanza dopo quello del Cairo, è affascinante: trovarsi di fronte strutture, persone, cibi conservati per più di 2000 anni è un esperienza che sicuramente non lascia indifferenti.