Viaggio di capodanno: Tra Mantova e Chioggia!

Dopo un anno, che per me è stato veramente di rinascita e ben oltre le aspettative, la voglia di concluderlo in maniera degna e incominciare il successivo con delle belle cose è decisamente insistente.

Nell’ultimo periodo ci siamo dati un gran da fare con Sabrina per organizzare eventi e produrre addirittura una pubblicazione con amici artisti da tutta italia per cercare di creare qualcosa di sempre più concreto e tangibile.

Come sempre nella vita ci sono e ci sono stati pareccchi imprevisti ma al tempo stesso, come nel monopoli, ci sono state anche parecchie probabilità! L’elenco sarebbe veramente troppo lungo! Per cui, se non altro, volevamo finire ed iniziare su percorsi inaspettati anche per noi stessi.

C’era una mezza idea di partecipare al concerto di fine anno a Mantova, idea di Sabrina che effettivamente mi ha colto impreparato ed entusiasmato. Non c’erano le condizioni per esserci ma decidiamo comunque di visitare questa città, a detta di tutti splendida, a partire dal primo gennaio. La mezzanotte la trascorriamo in un posto ancora più improbabile: un campeggio ‘vicino’ a casa nostra, a Bellagio! Il ristorante non delude e la sensazione di vacanza imprevista è proprio quella che cercavo!

Il giorno dopo ignoriamo del tutto i consigli del navigatore e optiamo per un tragitto prevalentemente fatto di statali tra Mantova e Chioggia per iniziare l’anno andando a salutare il mare. Uno splendente sole di gennaio ci accompagna per tutto il nostro viaggio, passiamo tra le belle campagne della pianura padana in direzione Mantova, ci imbattiamo in battute di caccia alla lepre che ci danno spunto per riflessioni sulla caccia e l’uomo con un’interessatissima Elisa (nostra figlia) e stoici agricoltori che trascorrono il primo giorno dell’anno arando i campi sui loro enormi trattori.

Arriviamo a Mantova con una nebbia che si fa insistente, umida e pesante. Il nostro albergo non è nel migliore dei posti, di fronte alla stazione, in una città meravigliosa, patrimonio dell’Unesco, che in quel quartiere decisamente non lo sembra… Sistemiamo i bagagli e subito ci incamminiamo verso il centro, 10 minuti a piedi, la città è veramente bella e piena di richiami all’acqua, con alcuni punti in cui è evidente la diffusione dei corsi d’acqua legati alla pianura padana. Piazza delle Erbe, Piazza Mantegna, la cattedrale e il duomo ci riportano a uno dei motivi del nostro viaggio e ci ricordano che siamo veramente in un paese incredibile.

  
  
Il nostro umore è altalenante: E’ il primo gennaio, molte attività sono chiuse, si fatica a trovare un bar aperto ed Ely è un pò provata dal viaggio e l’umidità. Finalmente troviamo ospitalità in piazza Sordello (dove avremmo dovuto assistere al concerto la sera prima) proprio all’interno delle mura del palazzo ducale e ci riprendiamo con un buona cioccolata calda fumante (io con una birra media!). Giriamo ancora un pò e scopriamo altri dettagli di questa splendida città.Torniamo in hotel e dopo poco usciamo a cena in un locale di fronte all’hotel, non abbiamo nessuna voglia di camminare per la città nebbiosa e cominciamo ad essere stanchini. Il locale si rivela tutto sommato ottimo e oltre le aspettative.

Il giorno dopo cogliamo l’occasione per vedere il famoso skyline della città visto dai due laghi sui quali è affacciata e fare un altro giro con la luce.La città è veramente bella e meritevole di una visita anche più approfondita. D’altronde lo stesso Tasso disse che meritava i chilometri necessari per raggiungerla come troviamo riportato in una citazione su una mappa!

Ignoriamo ancora le indicazioni del navigatore e proseguiamo nel nostro intento di raggiungere il mare in linea d’aria! Mai scelta fu più azzeccata.Ci troviamo in passaggi e paesaggi a bassissima antropizzazione, nel cuore del polesine e ad un certo punto diventa tutto un naturale zoo safari di cicogne, aironi, gazze, ricci e…nutrie!

Ci godiamo appieno l’attraversamento di queste campagne estremamente pianeggianti che a tratti ricordano l’olanda e proseguiamo verso Legnago(VR), dove troviamo un ottimo ristorante per il pranzo(Trattoria Pinos) con un titolare estremamente simpatico!

Proseguiamo il viaggio e raggiungiamo Chioggia ancora con la nebbia, costeggiando i canali che piano piano si trasformano nei tipici canali veneti che ben conosco! La città mi affascina da subito, l’hotel è fantastico e affacciato sulla laguna di Venezia.

Il giorno dopo la giornata è splendida e purificata da un vento sferzante e insistente ma anche positivo ed energizzante! Attraversiamo il bel centro storico di questa piccola Venezia in miniatura e ci dirigiamo verso le spiaggie sabbiose di Sottomarina per il saluto al mare che ci eravamo prefissati, il vento rende l’impresa ardua ma comunque ricca e d’impatto.

Gironzoliamo nella zona e infine casualmente troviamo il posto che cercavamo: un piccolo ristorante di fronte al porto e alla laguna con una vista magnifica(Trattoria da Momolo), gestione familiare di marito e moglie, iper-performanti, dove ogni cosa è rigorosamente pescata nella laguna, probabilmente molte anche dalle barche che si hanno di fronte in quel momento!

 

Con questo ci riteniamo soddisfatti e possiamo riprendere la strada verso casa.Siamo stati via solo poco più di due giorni ma è stata un’esperienza piena e ‘a modo nostro’ unica e speciale.

Torniamo a casa, passiamo dall’ospedale a trovare il padre di Sabrina che sta affrontando forse la prova più difficile della sua già tribolata vita, e ci sembra di essere stati via da molto tempo. Riprendiamo con una nuova energia e nuovi punti di vista.

In fondo è a questo che servono i viaggi.