ALLA SCOPERTA DI ASSO

Situato all’inizio della Vallassina, nel cuore del triangolo lariano e comodamente raggiungibile in treno da Milano, Asso può essere una piacevole scoperta e un’ottima meta per un giro nel week end.

Un paesino che, anche se attualmente non gode di particolare vita commerciale, può vantare uno dei migliori ristoranti della provincia, una cascata, un fiume Lambro ancora pulito e tracce ben conservate di una storia più che millenaria.

Il nostro viaggio comincia dalla stazione di Canzo Asso: qui si può uscire sul piazzale della stazione o dall’uscita posteriore collocata alla fine dei binari.

La cascata della vallategna

Nel primo caso possiamo tenere la sinistra e andare verso Asso.Dopo poche decine di metri troviamo sulla destra la cascata della Vallategna, al momento non proprio ben visibile ed accessibile ma che nel prossimo futuro si spera lo sarà.

Comunque e’ una delle poche cascate della zona e non è da tutti avere una cascata all’inizio del paese!


Qui il fiume Foce affluisce nel Lambro arrivando dalla vicina Valbrona e, soprattutto nei giorni seguenti le pioggie, l’afflusso d’acqua è particolarmente suggestivo.

Proseguendo si arriva al ponte sul fiume Lambro della storica azienda Oltolina, un tempo cuore di tutta la valle (la Vallassina che prende appunto il nome da Asso), ora dismessa.

Ponte Oltolina Asso Scarenna

Da qui abbiamo già dei begli scorci sul Lambro e volendo possiamo accedere direttamente al corso del fiume.Anche solo per vedere com’è pulito essendo Asso praticamente uno dei primi paesi che attraversa.

Da questo punto possiamo attraversare il ponte e seguire il Lambro dalla sponda opposta come per tornare verso la stazione e di fatto raggiungeremmo l’uscita posteriore dai binari della stazione che abbiamo accennato prima.

Passeggiata lungo il Lambro

Se la vostra idea e di fare una bella passeggiata in piano lungo il Lambro questa è la scelta migliore.
Se ci arrivate da qui basta proseguire dritto fino a lasciarsi sulla sinistra l’altro ponticello (che di fatto vi porta in stazione direttamente) fino a che trovate l’indicazione del percorso ciclo pedonale in fondo alla via.

Questo ci riporta sul corso del Lambro e si estende per una bella radura che costeggia i monti visibili sulla destra e il Lambro sulla sinistra.

Se invece dalla stazione siete usciti dall’uscita posteriore sarà sufficiente attraversare il ponticello e andare a sinistra per raggiungere l’inizio di questa camminata alla portata di tutti che permette di fare un anello di circa 3 km.

Prendendo sempre come riferimento il ponte dell’Oltolina possiamo fare una passeggiata verso Asso partendo dalla frazione di Scarenna.

Attraversando il ponte possiamo proseguire dritto e girare nella prima via a destra in fondo alla via, nei pressi della Chiesa di Santa Maria in Angeretta, eretta nella ghiaia del letto del Lambro, che ora scorre a poche centinaia di metri di lontananza, e che aveva allagato quel terreno in un’inondazione.

Costeggiamo degli edifici, tra cui la torre di Scarenna, eretta nel 1140, uno dei diversi edifici che incontreremo con una storia millenaria.

Proseguiamo in leggera salita lasciandoci la torre sulla destra.

Sentieri

Dopo poco troviamo un sentiero CAI sulla sinistra oppure possiamo procedere seguendo la strada su una breve ma abbastanza ripida salita che porterà nel centro di Asso dandoci altre occasioni di approfondimento storico.

Se decidiamo di intraprendere il sentiero, possiamo raggiungere diverse mete: la cascata ‘franata’ (circa 30 minuti) o se abbiamo tempo a disposizione e siamo abbastanza in forma, la croce di Pizzallo, cima del Barzaghino (circa 3 ore), l’alpe del vicerè e il monte Palanzone (circa 4 ore).

Mille anni di storia

Se invece proseguiamo sulla salita verso il paese troviamo l’oratorio con la chiesa dedicata ai Santi Giovanni e Paolo sempre risalente all’anno 1000, una delle più antiche della valle, qui dovreste segnarvi in agenda i vari eventi organizzati dalle associazioni di Asso, nei quali vengono aperti questi edifici storici e si è accompagnati da una guida che spiega fatti storici e curiosità.

L’ex monastero di Santa Marta

Allo stesso modo proseguendo sulla strada arriviamo a una vista sulla strada provinciale per Asso e il Lambro sottostante dove si può riconoscere l’ex monastero di Santa Marta, ora trasformato in abitazioni private.

La sua interessante e breve vita è sicuramente fonte di fascino di un epoca lontana.

Il monastero era nato nel 1505 e fu sopresso nel 1568 per il mancato rispetto della clausura.

Il vicino ponte “Punt di Gubìtt” o appunto, di Santa Marta era, nei tempi antichi, quando ancora di legno, l’unica via per accedere al borgo di Asso per chi proveniva da Sud.

La tradizione vuole che i soldati di guardia al ponte riscuotessero un pedaggio per i viaggiatori e per le merci in transito per la Vallassina.
Nel 1788 il vecchio ponte fu sostituito con quello attuale di pietra che venne poi ristrutturato nel 1887.

A valle possiamo quindi individuare questo ponte e scegliere se scendere verso di esso e raggiungere l’abitato di Asso, attraversandolo e andando verso sinistra, oppure proseguire dritti verso il ponte oscuro con il sottostante orrido, purtroppo al momento poco visibile a causa della folte vegetazione.

Il ponte oscuro

Una volta giunti al ponte oscuro si aprono diverse possibilità.

Possiamo prendere il sentiero verso l’agriturismo Cassina Enco precedentemente citato, visitare il centro storico di Asso, oppure dirigerci verso la via dei mulini.

Agriturismo

Per l’agriturismo il tracciato inizia dal parcheggio di Via Ponte Oscuro in Asso.
Procedete imboccando Via Caprone e svoltate a destra sul tornante in salita. Seguite la cartellonistica segnavia in direzione Rezzago – Agriturismo Cassina Enco.
Al primo bivio tenete la destra, lasciando la strada asfaltata ed imboccando il sentiero sterrato. Mantenetevi sul sentiero principale fino a raggiungere l’Agriturismo Cassina Enco, in località Rezzago.

I mulini

Attraversando il ponte oscuro verso destra invece proseguiamo sulla via Merzario fino a che non vediamo delle scale in salita sulla sinistra.

sentiero dei mulini asso

Poco più avanti sulla destra prendiamo nota del fatto che c’è il ristorante ‘La storica’ di Asso.Può essere un idea prenotare per quando torniamo o farci comunque una visita della quale non vi pentirete!

Facendo una salita dalle scale di cui sopra e proseguendo sulla strada per circa 10 minuti arriviamo al punto in cui ci si ricollega alla provinciale per Bellagio.Poco prima di questa vediamo un piccolo sentiero in discesa sulla sinistra.Già da qui vediamo il mulino Mauri.

La valle dei mulini

Scendiamo attraversando il ponte e il mulino,poi possiamo risalire verso sinistra e fare una bella passeggiata nel bosco fino al mulino Valsecchi.

Il mulino Mauri appartiene da generazioni alla famiglia, sin dal 1700, ma alcune parti della struttura risalgono addirittura al 1400, più avanti troviamo il mulino Valsecchi, risalente addirittura al 1369.

Mulino Mauri

Entrambi stupendi, si trovano lungo la vecchia strada per Rezzago in un ambiente pittoresco attraversato da un Lambro al quale non siamo abituati, totalmente immerso nel verde.
E’ possibile ammirare la vecchie ruote e le macine che evocano ancora i ricordi dei contadini che portavano i loro sacchi di granoturco per avere la farina gialla con cui preparare la polenta che, in anni difficili, era il piatto unico di tante famiglie.

Anche qui il massimo sarebbe visitarli durante le feste di Asso, dove sono aperti, però la passeggiata e interessante in qualsiasi periodo dell’anno.

Il borgo storico

Se invece scegliamo di scendere verso il ponte di Santa Marta e proseguire verso sinistra, procediamo dritto fino a trovarci sulla destra la pizzeria ‘Al Lambro’.Ottimo locale con cucina casalinga e pizzeria.Da qui possiamo proseguire ancora per attraversare il vero borgo di Asso: se svoltiamo alla prima via sulla destra atravversiamo letteralmente costruzioni del borgo dell’anno mille.

Attraverso una stretta via pedonale che si conclude con un piccolo passaggio ci troviamo poi in centro ad Asso, con di fronte l’imponente scalinata della stupenda chiesa di San Giovanni Battista.

chiesa-di-san-giovanni-battista-asso

Procedendo verso la scalinata incrociamo la via principale del paese, in base al periodo abbiamo verso destra la mitica gelateria ‘Da Beppe’ per una pausa rinfrescante.

Proseguendo dritti verso la chiesa possiamo fare visita ad una delle più belle chiese della valle.

Anche questa testimoniata a partire dal 1018: dove in un documento viene ricordata la promessa fatta dai bellagini all’abate del monastero di Sant’Ambrogio di Milano.Della struttura di questo primitivo edificio, però, non rimane più alcuna traccia, in quanto fu demolito nel 1634 e ricostruito una decina d’anni più tardi con la facciata terminata addirittura solo nel 1962.

L’alta torre campanaria si innalza lungo il fianco destro della chiesa, al suo interno vi è un fantastico organo e la volta della navata è decorata al centro da un affresco che rappresenta la Gloria di sant’Apollonia, compatrona della chiesa di Asso.

Particolarmente sentita in paese è appunto la festa di Sant’Apollonia, a Febbraio, dove è usanza riaccendere le luci del Natale finito da poco per celebrare la santa e vi è una celebrazione speciale della santa messa dove si incendia un pallone di cotone realizzato dalla Suore in ricordo del martirio della Santa.Le vie del paese si popolano di bancarelle per la tipica fiera.

Altra particolarità di Asso è che essendo stato il luogo di villeggiatura di quel che poi divenne Papa Ratti (Pio XI) ed essendo rimasto molto legato al paese, tutti i parroci che vengono a celebrare in paese acquisiscono automaticamente il titolo onorifico di monsignore, come attesta una lapide apposta sulla facciata frontale della chiesa di San Giovanni Battista.

Asso vanta anche i resti di un castello datato tra il XII e XIII secolo, di cui è ben conservata la torre, anche questa convertita in abitazioni.

Poco più avanti troviamo anche la chiesa del Santo Crocifisso di origine settecentesca.


Sorge sull’area un tempo occupata dall’edificio battesimale dipendente dalla vicina chiesa prepositurale di San Giovanni Battista. L’attuale chiesa fu costruita tra il 1766 ed il 1776.La facciata della chiesa del Crocifisso è preceduta da un portico a serliana sopra il quale ha trovato posto la tribuna. Sulle pareti di tale portico sono tornati alla luce degli affreschi con dei teschi che alludono al tema della morte: ciò si spiega col fatto che un tempo vicino alla chiesa sorgeva il cimitero.
Lungo il fianco destro è rappresentata una meridiana.

Nel piazzale si trova ancora l’insegna sul muro del servizo vetture attivo ad Asso in tempi tutto sommato ‘recenti’.

insegna storica vetture asso

Nello stesso piazzale se cerchiamo attentamente troviamo anche portoni in legno letteralmente millenari!

Portone di legno millenario

Insomma ad Asso le cose da vedere e le passeggiate non mancano di certo!

Sicuramente ne ho dimenticate parecchie: le traccie di storia sono davvero molte e ci sono tantissimi altri dettagli da scoprire in questo paese che ha un sacco di potenziale che speriamo venga valorizzato sempre di più.

Se avete qualcosa da aggiungere o trovate informazioni da correggere siete invitati a scriverlo nei commenti.